Tutto sull'intolleranza al lattosio e altri alimenti

calendar_month 16/07/2024 - Pubblicato in  Articoli , Rimedi per disturbi comuni

Le intolleranze alimentari sono definite come reazioni spiacevoli ad uno o più componenti chimici presenti nei cibi o in particolari alimenti. L’intestino non riesce a metabolizzare questi elementi e ne consegua una difficoltà nella digestione. Questa difficoltà digestiva può comportare l’infiammazione della mucosa intestinale e alcuni sintomi spiacevoli.

Le intolleranze, a differenza delle allergie, riguardano l’apparato digerente e non stimolano il sistema immunitario. Ciò distingue le intolleranze da patologie come la celiachia, che è una reazione immunitaria all’assunzione di glutine. Può capitare invece, che la mucosa intestinale possa infiammarsi a seguito dell'ingerimento di alimenti di difficile digestione. Scopriamo di più sulle intolleranze in questo nuovo articolo del nostro magazine!

Sintomi delle intolleranze alimentari

L'intolleranza alimentare provoca una serie di sintomi che variano da persona a persona a seconda del grado di intolleranza.
Tra i sintomi più riportati abbiamo:

  • meteorismo e flatulenza;
  • crampi e tensione addominale;
  • dolori al ventre;
  • diarrea;
  • mucorrea;
  • dermatiti, orticaria e acne;

Questi sintomi si presentano di solito poche ore dopo aver consumato l’alimento non tollerato. 

Intolleranza al lattosio

Il lattosio è uno zucchero presente nel latte e nella maggior parte dei suoi derivati. Quando un alimento contenente lattosio arriva nell’intestino interviene l’enzima lattasi, che lo digerisce scindendolo in due zuccheri più semplici: galattosio e glucosio.

Quando la presenza dell’enzima lattasi nell’intestino non è sufficiente si hanno difficoltà nella digestione del lattosio, che si traducono nell’intolleranza alimentare. Dunque, chi è intollerante al lattosio non dovrebbe ingerire tutti i cibi derivati dal latte, fatta qualche eccezione.

Il trattamento infatti prevede la totale esclusione e sostituzione di latte e derivati con prodotti delattosati (senza lattosio) o con prodotti alternativi di origine diversa (latte vegetale, di soia, ecc...). Ovviamente la decisione di eliminare o meno determinati prodotti dalla propria dieta è qualcosa che va discusso con il proprio medico o dietologo. 

Gli integratori di Enzima Lattasi

Ebbene sì. Esistono degli integratori che contengono l’enzima Lattasi e che possono sopperire alla sua mancanza naturale dell'organismo. Assumendo gli integratori di lattasi prima di mangiare alimenti contenenti lattosio, l'enzima aggiunto rende lo zucchero digeribile e previene i sintomi tipici dell’intolleranza. Ci teniamo a precisare che non si tratta di un prodotto definitivo ma bensì di un trattamento che permette un miglioramento delle capacità digestive per un determinato periodo di tempo.

Ecco una lista di prodotti disponibile all'acquisto sul nostro sito:

  • Prolife Lattasi: un integratore a base di fermenti lattici e l'enzima lattasi utile per digerire il lattosio in soggetti che hanno una mala digestione o sono intolleranti al lattosio. I fermenti lattici aiutano a prevenire qualsiasi tipo di disturbo digestivo. Formato da 30 compresse;
  • Lacdigest Lactofree: un integratore a base di enzimi digestivi utile per digerire il lattosio in soggetti che hanno una mala digestione o sono intolleranti al lattosio. Formato da 30 compresse;
  • Metadigest Lacto: integratore a base di lattasi appositamente formulato per favorire la digestione del lattosio nei soggetti che mal digeriscono il lattosio di latte, formaggi o altri alimenti. Senza soia e adatto ai vegetariani;

Tra gli altri prodotti che possono aiutare la digestione e migliorare l'assorbimento di determinati nutrienti vi sono quelli a base di enzimi digestivi.
Ecco due prodotti che potrebbero aiutarvi ad avere una digestione migliore:

Quanti tipi di intolleranze esistono?

L’intolleranza al lattosio non è l’unica esistente. Possiamo distinguere le varie intolleranze a seconda della loro origine:

  • intolleranze enzimatiche: determinate dall'incapacità, di origine genetica, di metabolizzare alcune sostanze (come nel caso del lattosio);
  • intolleranze farmacologiche: si presentano in soggetti che hanno una particolare reattività a determinate molecole presente in alcuni cibi;
  • intolleranze da accumulo: reazioni che si manifestano solo dopo l'accumulo di una certa quantità di sostanza.

Diagnosticare le intolleranza

Oggi, purtroppo, è ancora difficile riuscire a diagnosticare un'intolleranza alimentare. Il modo migliore per tracciare un'intolleranza è tenere un diario alimentare ed eliminare i cibi che si sospettano esser responsabili dei sintomi sopra descritti. Per seguire questo tipo di verifica è necessario eliminare il cibo sospetto per almeno 2/3 settimane.

In queste valutazioni è importante essere seguiti da un medico. Spesso altri disturbi, come la sindrome del colon irritabile, vengono confusi con un’intolleranza.

Per l’intolleranza al lattosio si sono fatti dei passi in avanti con l’invenzione del breath test. Questo consiste nell’assunzione di una specifica quantità di lattosio da parte del paziente, per poi raccogliere dei campioni di respiro a intervalli regolari. Il respiro raccolto viene analizzato per misurare i livelli di idrogeno e/o metano. Infatti, normalmente quando il lattosio non è digerito viene fermentato dai batteri nell'intestino, producendo idrogeno e metano. Dunque, elevati livelli di questi elementi possono suggerire un’intolleranza al lattosio.

Tuttavia, i risultati di questo test vanno valutati da un professionista sanitario esperto. Questo dovrà valutare se l’elevata presenza di idrogeno e metano può essere dovuta all’intolleranza o ad altri fattori.

 
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